Le Terre di Asha

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“Le origini delle Terre di Asha sono avvolte nel mistero. Gli avvenimenti tramandati dalle leggende si perdono nella notte dei tempi rendendo difficile stabilire quali racconti abbiano fondamento e quali siano miti o semplici rivisitazioni storiche.

Si narra che in un tempo lontano, l’impeto di Koldòk (Kolodòohk, Kolduke cfrt. Nomi degli dei e delle dee), il dio del caos dalle dieci braccia e dalle dieci gambe, si calmò e il cosmo smise di ardere e di bruciare.

Lo Spirito di Asha, la madre di tutte le terre, trovò rifugio nelle vicinanze di Aryen, Uma e Elyidia, le stelle che ora illuminano i Cinque Continenti. Mentre l’universo si raffreddava e la materia trovava il suo spazio nel vuoto, lo spirito chiamò a sé le rocce e le pietre che vagavano nel nulla e creò la terra, l’acqua e il cielo. Etereo, permeò della sua essenza tutto ciò che si apprestava a creare. Le distese rocciose si trasformarono in foreste e vallate, gli abissi si colmarono d’acqua e i cieli vennero solcati da nuvole e correnti d’aria.

Dopodiché si fuse con l’essenza di Koldòk e quattro spiriti nacquero da tale incontro. Essi trovarono rifugio nell’aria, nell’acqua, nella terra e nel fuoco. Essaìn, Uldèkmen, Iorìk e Ushaèk sorsero nuovamente dagli elementi, ognuno parte degli stessi. Il loro volere ne governò le forze e, come quattro fratelli dispettosi si diedero battaglia. Frutto delle loro vigorose contese furono i continenti che emersero dall’acqua per essere poi plasmati dagli incendi, dai venti e dalle piogge che su essi imperversarono.

Ma la Madre Asha non aveva ancora terminato l’opera. Voleva che il suo rifugio fosse tale anche per altri così creò dall’acqua gli animali che lo abitarono. Parte della magia dello Spirito vibrò in essi che, silenziosi, trovarono accoglienza nel paradiso che preparato per loro.

Ma, in quel tempo remoto, Dulmhàkk, figlio di Koldòk, dio dell’imprevedibilità e della casualità, ammirò per caso le creazioni di Asha e le contemplò, perplesso. Osservò i Cinque Continenti abitati da migliaia di nuove creature e, nella sua presunzione, le considerò sciocche e ottuse; cacciavano, mangiavano, dormivano e niente più.

Così si librò nei cieli e instillò in alcune di esse una goccia della sua essenza magica, rendendole coscienti di sé e sorridendo al pensiero degli eventi imprevedibili che avrebbero potuto avverarsi da quel momento in poi.

MAPPE DELLE TERRE DI ASHA

AGGIORNATE ALL’ANNO 504 DELLA PRIMA ERA CICLICA DEL SECONDO SPIRITO

(ANNO-504 P.E.C.S.S.)